Catena di effetti a pedale, guida definitiva


Ogni chitarrista si è dovuto confrontare con l’utilizzo degli effetti a pedale, utilizzandone solo uno o due o arrivando a gestire un intero arsenale di pulsanti, potenziometri e lucette colorate. In questo secondo caso è facile sbagliare il posizionamento di un effetto nella catena.

Questo articolo va considerato come una guida per non vanificare l’efficacia degli effetti o peggio per avere un sound terribile

 

Categorie e tipologie di effetti a pedale

Tutti gli effetti sul mercato possono essere raggruppati in cinque macro categorie: gli effetti di modifica del suono, di controllo della dinamica, di modulazione, di ambientazione, gli effetti speciali e d’utilità.

Gli effetti di modifica del suono cambiano il contenuto timbrico del nostro strumento e comprendono overdrive, distorsori, wah wah, equalizzatori, ocataver e pitch shifter in genere.

Gli effetti di controllo della dinamica  gestiscono il volume in ingresso e in uscita del nostro suono come i compressori, i noise gate ed i pedali volume.

Gli effetti di modulazione  danno spazialità al nostro suono e sono facilmente individuabili nel chorus, flanger, phaser, tremolo e vibrato.

Gli effetti di ambientazione definiscono lo spazio acustico e sono fondamentalmente i delay e i riverberi.

Gli effetti speciali comprendono i pedali che non trovano collocazione in queste categorie come ad esempio gli acoustic simulator, i killing switch, gli envelope filter ecc.

I pedali d’utilità ci aiutano a gestire il percorso del segnale come gli switch ABY o gli emulatori di cabinet, i pedali d’espressione, l’accordatore.

Ogni sottocategoria di effetto include una miriade di pedali al suo interno, esistono infatti tante tipologie di distorsioni, di riverberi, delay, overdrive, wah wah.

 

Il giusto collegamento dei pedali

In linea di principio il flusso di una corretta catena di effetti prevede che il suono venga prima alterato, poi modulato, poi controllato dinamicamente e successivamente ambientato.

Per rendere comprensibile anche ai meno esperti simuleremo l’assemblaggio di una pedaliera partendo da pochi pedali ed espandendola man manoi. N.B. gli esempi dovranno essere letti da sinistra verso destra ma nella realtà, avendo quasi tutti i pedali l’ingresso a destra e l’uscita a sinistra, dovranno essere collegati in modo inverso.

 

Base di partenza per assemblare una pedaliera

La catena più semplice ma anche la più efficace e flessibile è composta da tre pedali: distorsore, chorus e delay. Il nostro suono quindi verrà modificato dal distorsore, modulato dal chorus ed ambientato dal delay. Questa semplice catena può già dare la possibilità di generare otto diverse combinazioni timbriche.

Catena semplice di effetti a pedale

Catena semplice di effetti a pedale

Iniziamo col dire che disponendo di altri effetti di modulazione è possibile posizionarli in modo libero tra distorsore e delay. Questo perché solitamente questo tipo di effetti vengono utilizzati uno per volta. Qualora si decidesse di sommare più effetti di modulazione si possono effettuare delle prove empiriche e scegliere ad orecchio la sequenza preferita.

pedaliera con chorus, flanger e phaser

Esempio catena chorus e phaser

Esempio catena phaser e chorus

Wah Wah il bimbo che piange

Il  wah wah è pedale molto diffuso ed utilizzabile in tutti i generi dal funk al metal. Si tratta di equalizzatore mono banda con ampiezza e guadagno fisso ma frequenza regolabile dal pedale. Il suono che ne esce è onomatopeico e ricorda il pianto di un neonato. E’ consigliabile posizionare il wah all’inizio della catena in modo da dare in pasto agli altri pedali il suon già filtrato. Ciò non toglie che possa essere posizionato anche dopo un distorsore ma con scarso risultato timbrico e difficile collocazione in pedaliera.

Posizionamento wah wah cry baby

Esempio catena wah e distorsore

Esempio catena distorsore e wah

Il compressore, il controllore della dinamica

Perché il compressore diventa un elemento indispensabile nella nostra catena? L’attivazione del wah porta con sé evidenti sbalzi di volume. Questo succede perchè, come detto prima, il pedale dà un guadagno fisso ad una porzione di frequenze. In nostro aiuto c’è il compressore che, a differenza della credenza popolare, non aumenta il suono, piuttosto lo attenua. Il funzionamento è molto semplice: data una certa soglia di volume, tutto ciò che la supera viene abbassato in modo automatico. Come se  una persona abbassasse il volume ogni volta che suoniamo troppo forte. In linea di principio un buon processore di dinamica non dovrebbe alterare il timbro in maniera evidente, è naturale però che si percepisca una tendenza alla brillantezza. Ciò è dovuto dal fatto che le frequenze basse, essendo quelle con maggiore energia, vengono compresse prima rispetto le alte.

Data la sua funzione è preferibile posizionarlo dopo il wah o più in generale a valle dell’ultimo effetto di cui vogliamo controllare il volume d’uscita.

Pedaliera effetti chitarra con compressore

Esempio senza compressore

Esempio con compressione

Definisci il suono con l’equalizzatore

Il prossimo pedale è l’equalizzatore di cui esistono vari tipi che si differenziano per l’architettura e la modalità di intervento sullo spettro sonoro. Il più utilizzato dai chitarristi è l’equalizzatore grafico che ha una serie di bande d’intervento ottimizzate per lo strumento che possono essere aumentate o diminuite a seconda dell’esigenza. La funzione di questo pedale è scolpire il suono o correggere eventuali difetti timbrici dati dallo strumento, dai pedali o dall’amplificatore ma può essere usato anche in modo creativo oppure come boost. E’ consigliabile inserirlo a valle di tutti i pedali che modificano il timbro in modo diretto come distorsori, pitch, wah ecc.. Può trovare collocamento anche in altri punti della catena a seconda dell’effetto che si desidera ottenere.

Equalizzatore grafico

 

Esempio senza equalizzatore

Esempio con medi esaltati e bassi ridotti

Esempio con medi scavati, bassi ed alti esaltati. smiley eq

Stop ai rumori di fondo con il noise gate

A cosa serve e perchè utilizzare un noise gate? La risposta è semplice: quando si utilizzano diversi distorsori in cascata o quando si ha a che fare con una catena complessa di pedali è quasi inevitabile imbattersi nel rumore di fondo. Per non rinunciare al suono desiderato e non avere fastidiosi ronzii e fruscii nei momenti di silenzio si utilizza il noise gate. La sua funzione è molto semplice: eliminare qualsiasi tipo di suono al di sotto di una certa soglia. Per renderlo efficiente è fondamentale posizionarlo dopo l’ultimo pedale utilizzato per aumentare la distorsione o il volume. Diversamente non solo non si eliminano i rumori di fondo ma si rischierà di deteriorare il segnale.

Noise gate Gate

Esempio suono senza noise gate

Esempio suono con noise gate

Tante chitarre in una, acoustic simulator

Spesso capita che durante uno spettacolo solo uno o due brani debbano essere eseguiti con la chitarra acustica. Capita anche che il locale o la nostra automobile, non siano sufficientemente spaziosi per poter posizionare più strumenti. E’ per queste ragioni che  vengono inseriti in pedaliera gli emulatori di chitarra acustica, pedali capaci di trasformare il suono della chitarra elettrica in una chitarra folk. Data il suo scopo è fondamentale posizionarlo immediatamente dopo la chitarra e prima di tutti i pedali

Acoustic Simulator

Esempio chitarra pulita

Esempio di suono con simulatore di chitarra acustica

L’amplificatore per chitarra nel pedalino

Non solo la chitarra ma anche l’amplificatore a volte non trova spazio nella nostra automobile o sul palco. Per questo problema è necessario avere gli ultimi due pedali che analizzeremo in questo articolo: l’amp simulator ed il riverbero.

Il primo è un pedale capace di emulare uno o più tipi di amplificatore e di cabinet ed in alcuni modelli è possibile anche scegliere il tipo e la posizione del microfono. Questo pedale ha il grande pregio di consentire al chitarrista elettrico il collegamento diretto sul mixer o nella scheda audio evitando il classico effetto zanzara. Attenzione, il suo posizionamento corretto non è alla fine della catena ma in penultima posizione, prima del riverbero. Questo perché il pedale introduce delle distorsioni che impasterebbero il suono di un riverbero anteposto.

Amp Simulator

Esempio di suono senza simulatore

Esempio con simulatore

Il giusto spazio, il riverbero

Dopo aver creato il nostro suono eccoci arrivati all’anello finale della catena. Il Riverberò è presente in quasi tutti gli amplificatori e la funzione è dare spazialità e sostegno al suono. Il pedale dedicato è importante quando si vuole ottenere un particolare timbro o un maggiore controllo sui parametri dell’effetto. Come anticipato, il posizionamento di questo effetto è in fondo alla catena.

Esempio di suono pulito

Esempio di suono con riverbero

Pedaliera pronta per suonare

Vista la grande mole di pedali presenti in commercio sono stati tralasciati moltissimi effetti, come gli octaver, i pitch shifetr, ring modulator, talkbox ecc. ma tendo presente i suggerimenti di questa mini guida non avrete difficoltà a collocarli nella giusta posizione e a sperimentare nuove sonorità. Ovviamente non dimenticate di usare i cavi giusti per le connessioni

 

 

 

 

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